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BOHEMIEN
Caluso Passito DOCG

Le origini del Caluso Passito affondano ai tempi dei Romani, ma nel corso dei millenni è entrato a far parte della tradizione delle famiglie canavesane ognuna delle quali possedeva una vigna con alcune viti di Erbaluce. Da queste viti, prima di fare la vendemmia, si raccoglievano i grappoli più belli e spargoli che erano posati ad appassire sui graticci dei solai quale frutta per l’inverno. In queste passitaie appositamente arieggiate i grappoli rimanevano fino a marzo per poi essere pigiati: Da questo momento iniziava il lungo percorso di fermentazione ed affinamento del Caluso Passito che trovava la sua massima espressione dopo lunghi anni di invecchiamento. Tra i grandi estimatori del Caluso Passito c'era a fine ‘800 un grande canavesano: Giuseppe Giacosa, per tutti Pin.
Drammaturgo e librettista di Puccini, autore delle trame di La Bohème, Tosca e Madama Butterfly amava i suoi vigneti e il suo vino e raccomandava che era buona convenienza accogliere gli ospiti con un ottimo bicchiere di Caluso Passito. A lui è dedicato questo antico nettare.

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