
ACINI PERDUTI
Vino Bianco
Questo vino attinge al passato remoto e prende spunto dal libro di G.B. Croce, Orafo, agronomo ed enologo; che dopo aver svolto offici di corte, nella Torino di Emanuele Filiberto di Savoia e di Carlo Emanuele I, scriverà nel 1606 il trattato “ Della eccellenza e diversità de’ vini che si fanno nella Montagna di Torino; e del modo che tiene a fargli … Dal capitolo “ Delle sorti d’uve bianche e nere più eccellenti della Montagna di Torino, de’ quali si hanno da far i vini nel presente trattato decritti “ si è attinto ai modi per realizzare questo vino andando a recuperare un vitigno ormai scomparso dal Canavese, del quale si apprende che era aromatico e“... similmente nostrale fa l’uva longa, e folta, con grani longhi: è buona da mangiare, e da far vino, qual riesce dolce, & del sapore dell’uva.” abbinandolo all'altra varietà a bacca bianca tipica di Caluso. Un vino che narra una lunga storia, quasi un reperto archeologico che ci riporta ai fasti della corte dei Savoia di fine 1500 e alla successiva emigrazione del 1800 dei piemontesi in California dove giunse al loro seguito. Un sorso di intrigante passato.
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